domenica 27 marzo 2011

Fil Rouge....10 Luglio 1973

La notte del 10 luglio 1973 viene rapito a Roma Paul Getty III.


Paul Getty III, era il nipote del ricchissimo petroliere inglese che era l’uomo più ricco del pianeta, Paul Getty, uomo tanto ricco quanto avaro.

Paul Getty era un ragazzo con i capelli lunghi e l'aspetto trasandato. Frequentava i suoi amici per le strade di Roma, era un vero hippy. 
Lo si vedeva spesso a Campo de’ Fiori, Santa Maria in Trastevere e Piazza Navona dove vendeva quadretti e collanine che costruiva da solo.

La sera del 10 luglio 1973, il giovane Paul scomparve misteriosamente. 

La notizia passò praticamente inosservata, sepolta dalle drammatiche notizie del colera, della crisi, da problemi strutturali di un paese in crisi di crescita.
All’inizio gli inquirenti pensarono più che altro ad uno scherzo o ad un tentativo di estorsione del giovane nei confronti del nonno miliardario.

Nel frattempo la notizia del sequestro iniziò ad occupare i giornali e la tv, che mostravano le forze dell’ordine sguinzagliate nella perlustrazione di luoghi impervi, alla ricerca, vana, del sequestrato.
Le trattative continuarono, ma non approdarono a nulla.

Gail Harris, la madre, una donna benestante, che aveva una boutique a Piazza di Spagna, non era di certo in grado di pagare il riscatto richiesto dai rapitori che si aggirava attorno all’iperbolica cifra di 1,3 milioni di dollari, così ella tentò inutilmente di convincere il ricco nonno ad intervenire.

I rapitori avevano rapito Paul convinti che a pagare doveva essere Getty senior, l’uomo più ricco del mondo, i cui pozzi petroliferi tiravano su 80 milioni di barili di petrolio; che era tanto ricco, come disse un Tg, da poter pagare le tasse di tutti gli italiani.

Ma Getty senior rifiutò. 
Era un uomo venuto su dal nulla, e aveva fama di essere molto, troppo attaccato al suo denaro.

Passarono tre mesi, logoranti; Paul era in mano ai rapitori da quattro mesi.

Nel mese di Novembre, il 10 ci fu la svolta. 

In una lettera inviata al quotidiano Il Messaggero venne rinvenuto un brandello di orecchio, appartenente a Paul Getty, mentre i rapitori con un’altra telefonata, avvertirono la signora Harris che se non veniva pagato il riscatto, il giovane veniva mutilato fino alla capitolazione della famiglia. 
La famiglia cedette, e in segreto si misse d’accordo con i rapitori.

Il 13 dicembre un emissario della famiglia Getty portò con se sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, la somma concordata con i rapitori, 1,7 miliardi di lire, li depose in un posto convenuto tra Lauria e Lagonegro e ritornò indietro. 
Il giorno dopo, più o meno nello stesso punto, il giovane Paul venne ritrovato. Era vivo, anche se in cattive condizioni fisiche. 
Il giovane venne ricoverato in una clinica romana, per riprendersi dai 158 giorni di prigionia.
 
Il sequestro, se da un lato aveva in qualche modo colpito l’immaginazione collettiva, per la storia dell’orecchio tagliato, aveva lasciato in realtà la gente abbastanza indifferente. 
Erano in molti a pensare che i banditi, in fin dei conti, avevano alleggerito di qualche spicciolo un miliardario spilorcio.

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