mercoledì 16 novembre 2011

Ricordi da....Cartoni

Barbapapà è una serie a fumetti creata da Annette Tison e Talus Taylor, pubblicata in Francia nel 1970.


 

Barbapapà è il nome del protagonista della serie, e il nome del protagonista deriva dall'espressione francese "Barbe à papa", che significa "zucchero filato". 
 
Dal fumetto è stata successivamente ricavata una serie televisiva giapponese d'animazione, realizzata nel 1974 e uscita in Italia nel 1976.

Il fumetto di Barbapapà, considerato una delle prime opere portatrici di un messaggio ecologista, nacque dalla fantasia di due autori, l'architetto e designer francese Annette Tison e il professore di matematica e biologia americano Talus Taylor, marito e moglie, che all'epoca risiedevano a Parigi. 


La loro creazione - avvenuta piuttosto casualmente in un bistrò parigino - viene fatta risalire al 1969, ovvero sull'onda del maggio francese che scosse le coscienze giovanili di un'intera generazione.

In Italia la serie fu trasmessa a partire dal 13 gennaio 1976 da Rai 2, diventando a tutti gli effetti il primo anime giapponese a sbarcare in tale paese.

domenica 6 novembre 2011

Ricordi da....Giocare

Big Jim è stato un popolarissimo giocattolo, prodotto dal 1972 al 1986 da Mattel per il mercato nordamericano ed europeo.


Era un bambolotto di dimensioni simili a quelle della Barbie o di G.I. Joe della Hasbro.

Fu sviluppato dopo G.I. Joe, nascendo in parte come imitazione di questa celebre serie; in diversi paesi del mondo, tuttavia, ebbe un successo ancora maggiore.

La caratteristica più peculiare di Big Jim era la presenza di un tasto nella schiena, la cui pressione muoveva il braccio destro in un colpo di karate.

Il giocattolo aveva le braccia di un materiale plastico morbido e aveva gli arti snodati; quando si piegava il gomito, il bicipite si gonfiava.

Big Jim giunse in Italia nel 1973.

Seguendo il modello già sperimentato con Barbie, la Mattel dotò nel tempo Big Jim ed i suoi compagni di numerosi veicoli ed altri accessori, inclusi elicotteri, diversi modelli di camper (tra cui vari super tecnologici alla 007 o UFO), diverse automobili fra cui jeep, spyder e dune buggy, un catamarano ed altri tipi di imbarcazioni, una motocicletta, un cavallo e un carro tendato (per le varianti western), una slitta trainata da cani, una navicella spaziale, e via dicendo.

Furono anche realizzati in scala diversi animali con cui Big Jim aveva a che fare nelle sue avventure nella giungla; tra l'altro un rinoceronte, una tigre e un gorilla gigante.

venerdì 4 novembre 2011

Ricordi da....Campioni

Nato in Svezia nella città di Sodertalje il 6 giugno 1956, Bjorn Rune Borg è stato il più grande campione del periodo romanrico del tennis: quel periodo in cui le racchette erano pesanti e fatte di legno. 

 
Nella sua carriera ha vinto cinque volte il trofeo di Wimbledon (dal 1976 al 1980), sei volte il Roland Garros (1974-75, 1978-81) e i Masters GP nel biennio 1979-80.

Dall'anno in cui vinse il torneo dell'Avvenire sino al suo ritiro, lo svedese e' stato protagonista della scena tennistica mondiale.
Cerco' di fare del tennis la cosa piu' semplice possibile, si trattava solo di rimandare la palla una volta in piu' dell'avversario, come lui stesso ebbe modo di dichiarare.

Il suo caratteristico rovescio a due mani, che allora costituiva una novita', per molti era un difetto tecnico. 
In realtà i risultati smentirono tutti i critici.
Borg dimostrò che si poteva essere forti senza saper giocare bene a tennis: era il numero uno ma almeno un centinaio di giocatori al mondo colpivano al volo meglio di lui, servivano meglio di lui e avevano un braccio più "virtuoso" del suo.
Ma nessuno aveva la sua velocità di spostamento, la sua capacità di concentrazione e la sua stessa resistenza negli incontri-maratona.

Bjorn Borg e' entrato nella storia del tennis per le sue cinque vittorie consecutive a Wimbledon, un'impresa che da molti viene considerata della stessa importanza di un Grande Slam. 
Lo svedese è stato sicuramente un grande giocatore anche sulla terra battuta: vincere sei volte il Roland Garros, di cui quattro consecutive, sarebbe impresa ardua per qualsiasi campione. Borg non aveva pause mentali; non si scommetteva mai sulla durata della prestazione in campo, perché Borg poteva rimanerci due ore più di qualsiasi altro.

Uno dei peggiori momenti della carriera di Bjorn Borg è stato quando ha perso nel 1981 contro
John McEnroe la finale degli US Open, un torneo che non riusci' mai ad aggiudicarsi nonostante le quattro finali giocate.

Lo svedese faceva tirare le corde della sua racchetta fino a 40 kg, che per i telai tradizionali di allora era una tensione fuori da ogni standard. 
L'impatto della palla con le corde aveva un suono inconfondibile, molto acuto.

Borg si ritiro' nel 1983 a soli ventisei anni perche' nauseato dai massacranti allenamenti quotidani. 
Nel 1989 sposò Loredana Bertè ; il matrimonio non sarebbe durato a lungo. Introverso e freddo come le terre scandinave in cui e' nato, Borg divenne il simbolo dell'epoca d'oro della sponsorizzazione: fu un personaggio altamente carismatico che contribui' piu' di ogni altro alla diffusione del tennis come sport di massa.

Nel 1991, dopo molti anni di completa inattività, lo svedese tentò il rientro nel circuito tennistico mondiale al torneo di Montecarlo. 
Scese in campo sul centre-court del principato contro Jordi Arrese, armato della sua vecchia Donnay di legno, ora priva di serigrafie e di ogni dicitura sul telaio.
E non sembrò diverso da quelli di un tempo, quel passante incrociato tirato dopo una manciata di secondi, con il suo rovescio a due mani, che ha lasciato Arrese fermo, a guardare la pallina scavalcare la rete, imprendibile. 
In quel momento è sembrato che tutto potesse essere davvero rimasto come dieci anni prima. 
Ma alla fine fu una partita deludente. 
Si trattò solo di un romantico lampo, strappato al passato.